A proposito di lavoro agile e produttività


LA LETTERA DELLA FLP AL CORRIERE DELLA
SERA

Pubblichiamo la lettera di precisazioni inviata stamani dal Segretario generale della FLP Marco Carlomagno in merito ai contenuti dell’articolo pubblicato ieri sull’edizione on line del Corriere della Sera a firma di Lorenzo Salvia. Nota che riteniamo faccia chiarezza rispetto ad alcuni punti dell’articolo citato.

Cogliamo l’occasione però per denunciare come sia in atto da parte di alcune Organizzazioni sindacali un’operazione di vero e proprio sciacallaggio del tutto strumentale nei confronti delle posizioni della nostra Organizzazione sindacale che – è del tutto evidente – non possono rilevarsi da alcune frasi riportate dalla stampa nelle poche e sintetiche righe un articolo, ma che invece quotidianamente sono oggetto dei nostri comunicati e soprattutto delle azioni che ogni giorno poniamo in campo in tutte le sedi Istituzionali, negoziali e di singola Amministrazione.

Tra l’altro è piuttosto singolare come questi attacchi provengano proprio da chi (vedi Cisl e Uil) negli anni scorsi appoggiarono le politiche dell’ex Ministro Brunetta in materia di disarticolazione del lavoro pubblico,  di individuazione delle famigerate quattro fasce di merito e di blocco della contrattazione nazionale e integrativa.

O di chi negli anni successivi (Cgil), anche con governi diversi o “amici”, ha avallato il recepimento all’interno dei CCNL del lavoro pubblico quote obbligatorie di risorse da destinare alla perfomance  individuale basata su elementi di valutazione  discrezionali e divisivi.

Tra l’altro la previsione di destinare fino al 50% del salario di produttività nel suo complesso (e quindi comprendendo  in tale percentuale le voci erogate prioritariamente alla remunerazione della produttività collettiva di Ente e di Ufficio) è già prevista dai vigenti CCNL del lavoro pubblico e attuata in molte Amministrazioni, mentre la parte rilevante della nostra proposta è quella di implementare le risorse complessivamente destinate alla contrattazione integrativa superando la logica dei tagli e dei tetti ai Fondi imposti proprio a suo tempo da Brunetta e poi confermata dai Governi che si sono succeduti.

Evidentemente la FLP, con la sua crescita di consenso, di credibilità e di attenzione da parte dei media, dà fastidio a chi pensa di avere il monopolio della rappresentanza e quindi, invece di operare  per la ricerca di un quadro comune tra le parti sindacali, caratterizzato da un confronto di idee e proposte, anche franco ma corretto, e mirato a individuare le migliori soluzioni in una fase così difficile e complessa, preferisce tentare di delegittimare i competitor, con comunicati e post diffusi in queste ore decisamente offensivi.


Gentile dott. Salvia,

con riferimento all’articolo pubblicato ieri sull’edizione on line del Corriera della Sera sul lavoro agile a regime, che riprendevano in alcune parti il nostro colloquio, svolto in un clima costruttivo, alcune mie dichiarazioni, ovviamente sintetizzate per gli spazi concessi, non rendono appieno il senso delle mie valutazioni.

 In particolare il tema relativo ai premi di produttività nel lavoro pubblico necessita di alcune doverose precisazioni.

Quando parlavo di possibili percentuali di retribuzione da destinare alla produttività non mi riferivo certamente allo stipendio, che è parte fondamentale base della retribuzione e come tale, non correlato direttamente agli incrementi della perfomance, alla quale invece nei Contratti collettivi nazionali è destinata parte delle risorse della contrattazione decentrata.

In tale ambito le quote da destinare alla produttività, che per la FLP si deve basare su tre pilastri (raggiungimento degli obiettivi di Ente, di singolo Ufficio e individuale), debbono essere incrementate per accompagnare i processi di modernizzazione e digitalizzazione delle nostre Pubbliche Amministrazioni,  superando gli attuali vincoli che oggi impediscono di erogarle, seppure siano in molti casi stanziate e nella disponibilità degli Enti, recuperando anche quelle destinate, ad esempio, allo straordinario che, con un lavoro per obiettivi basato sui risultati e non sulla mera presenza fisica in Ufficio, andranno ricomprese nella produttività per il personale in lavoro agile a regime.

In tale ambito, e con il pieno utilizzo delle risorse disponibili e implementate, riteniamo che, come già avviene in molte Amministrazioni virtuose, le risorse complessive destinate alla produttività collettiva e individuale possano arrivare fino al 50 per cento di quelle disponibili in contrattazione integrativa.

Infine, proprio per l’importanza di far decollare il lavoro agile come fattore di innovazione, il quadro normativo e contrattuale dovrà essere necessariamente adeguato per non penalizzare tale modalità di prestazione lavorativa ai fini dei percorsi di carriera e di percezione del salario di produttività.

Nel ringraziarla ancora per la disponibilità dimostrata, Le chiedo gentilmente di voler pubblicare tali precisazioni, al fine di sgombrare ogni dubbio sulle posizioni del sindacato che rappresento, che sono già state in queste ore oggetto di strumentalizzazioni o di letture interessate.

Un cordiale saluto

 

Roma, 2 febbraio 2021

Marco Carlomagno

                                                                                                                 LA SEGRETERIA GENERALE

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