APPROVATO UN NUOVO DECRETO LEGGE SULL’EMERGENZA CORONAVIRUS


Accolte alcune nostre richieste sulla tutela del lavoro pubblico,
ma restano ancora da affrontare le situazioni legate alle assenze per l’accudimento dei figli minori in caso di chiusura delle scuole

Nel Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2020 è stato approvato un nuovo Decreto legge con misure urgenti per fronteggiare l’emergenza coronavirus non solo per gli aspetti sanitari, ma anche per gli aiuti alle imprese in materia di contributi e di differimento dei termini fiscali.

Secondo quanto dichiarato dalla Ministra della PA Fabiana Dadone sono state assunte anche iniziative sul lavoro pubblico. In particolare, come richiesto dalla CSE, è stata prevista una totale protezione stipendiale per i periodi di malattia o di quarantena, sia obbligatoria che volontaria, causati dal Covid-19, equiparando tali situazioni ai casi di ricovero ospedaliero, per i quali non si prevede alcuna decurtazione della retribuzione.

Inoltre è stato dato impulso alla Consip di incrementare gli acquisti di pc portatili e tablet fino al 50% in più rispetto al valore delle convenzioni in essere, per favorire l’estensione delle forme di smart-working.

Ma come abbiamo più volte segnalato esistono altre situazioni che meritano una tutela speciale, che va al di là dell’attuale ordinario quadro normativo e contrattuale.

Ci riferiamo in particolare alla problematica creatasi per effetto della chiusura delle scuole che comporta in molti casi la necessità dell’accudimento dei figli minori. Situazione che porta le lavoratrici ed i lavoratori, in mancanza di strutture, a dover utilizzare forzosamente l’istituto delle ferie. Chiusura che in intere regioni è stata prorogata sino all’8 marzo 2020, ma che presumibilmente potrebbe avere ancora una durata maggiore, considerato che non pare raggiunto il picco della fase di sviluppo del diffondersi del virus.

 Ecco perché, come CSE, ribadiamo la nostra richiesta di prevedere una copertura speciale per tali situazioni, mediante l’ampliamento delle ore di permesso retribuito ai genitori di figli in età scolare fino a 14 anni nelle regioni ove è in vigore l’ordinanza di chiusura delle scuole.

In ogni caso, e in attesa delle ulteriori decisioni che saranno assunte, riteniamo necessario che vengano diramate opportune istruzioni affinché venga applicato da subito quanto previsto dal punto 3 della Direttiva 26 febbraio 2020, n. 338 emanata dalla Ministra Dadone in materia di flessibilità dell’articolazione dell’orario di lavoro.

In particolare in tutte le Amministrazioni che insistono sui territori interessati andranno da subito previste nuove modalità di applicazione delle tipologie di flessibilità e di articolazione dell’orario, come l’orario multiperiodale che permette di modificare l’orario di lavoro sulla base delle situazioni contingenti che si sono verificate, con la conseguente riduzione della prestazione  di lavoro dei soggetti rientranti in tali fattispecie.

Così come chiediamo che venga prevista la possibilità di utilizzare la banca delle ore anche in assenza di ore da computare a tale istituto, con la possibilità di recuperare tali periodi nel corso dell’anno, quando si ritiene che la situazione possa essere del tutto normalizzata.

Inoltre vanno rimosse tutte le resistenze in merito all’applicazione degli istituti di conciliazione garantendo effettivamente la concessione dello smart working e del telelavoro a chi, rientrando nelle casistiche precedenti, ne faccia richiesta.

Nelle more che tali nostre richieste siano assunte e formalizzate in modo esplicito dalla Funzione Pubblica invitiamo comunque tutte le nostre strutture sindacali ad attivarsi presso le singole Amministrazioni chiedendo loro da subito di adeguarsi in tale direzione.

Particolare attenzione infine, come rappresentanti sindacali, dovremo dedicare alle iniziative poste in essere dalle Amministrazioni rispetto alle altre questioni legate alla sicurezza dei posti di lavoro, con riferimento alle modalità di accesso dell’utenza, di garanzia del rispetto dei limiti di distanza da tenere nei luoghi aperti al pubblico, di igienizzazione straordinaria degli Uffici.

LA SEGRETERIA GENERALE CSE

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