Si riporta di seguito il comunicato stampa CSE diramato in data odierna che riporta il commento del Segretario Generale Marco Carlomagno all’audizione in Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati della Ministra per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone.

“Abbiamo apprezzato particolarmente i contenuti dell’audizione di oggi della Ministra per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone in Commissione Affari Costituzionali della Camera. La conferma del lavoro agile come importante momento di innovazione organizzativa, di semplificazione dei processi, di valorizzazione delle competenze, di conciliazione vita-lavoro, con l’obiettivo dopo la conclusione della fase emergenziale di mantenere almeno il 30 per cento del personale in lavoro agile, sono indicazioni importanti che vanno nella direzione di proseguire con fermezza sulla strada del cambiamento delle nostre Pubbliche Amministrazioni” dichiara Marco Carlomagno Segretario Generale della Confederazione CSE.

“Così come è stato importante che abbia ribadito che in questa fase, caratterizzata ancora da una grave situazione di emergenza sanitaria, il lavoro agile, adottato in via straordinaria con il DL 18/2020, resta la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa, allo scopo di contenere il contagio e contribuire a diminuirne la curva epidemica, garantendo nel contempo il livello di servizi che la PA offre a cittadini e imprese. Questo, continua Carlomagno, fa chiarezza su come le Amministrazioni Pubbliche debbono gestire la cosiddetta fase due, evitando le fughe in avanti, che in qualche caso sono iniziate con proposte che prevedono ingiustificati abbandoni di massa del lavoro agile, rientri massicci nella attività in presenza non giustificati, con conseguenti ricadute sull’utilizzo dei mezzi pubblici, sull’affollamento degli Uffici, sul mancato rispetto delle norme di sicurezza, sugli enormi problemi creati ai genitori nell’accudimento dei figli minori, in presenza della chiusura delle scuole”.

“Bene anche il forte impulso alla digitalizzazione dei processi e all’interoperabilità delle banche dati, prosegue Carlomagno, l’individuazione di nuove risorse e procedure più veloci per gli acquisti di beni e servizi tecnologici, l’impegno a supportare le Amministrazioni in ritardo a colmare in tempi brevi il gap tecnologico, l’attenzione alla necessità di rafforzare la formazione e le nuove competenze con il superamento del tetto delle spese sulla formazione, l’accelerazione sul tema dello svolgimento dei concorsi, mediante adempimenti semplificati e procedure digitalizzate”.

“Come CSE, dopo aver siglato l’importante Protocollo sulla salute e la sicurezza del lavoro negli Uffici pubblici, abbiamo chiesto alla Ministra di proseguire il percorso di confronto e condivisione, definendo un nuovo Protocollo. L’obiettivo è quello di uno strumento che possa accompagnare questa seconda fase, per gestirla, attraverso un continuo lavoro di monitoraggio, nella massima sicurezza, per non disperdere il patrimonio di innovazione e di qualità del lavoro che si è raggiunto in questi giorni, confrontandoci sui nuovi modelli organizzativi e sugli aspetti legati al rapporto di lavoro in smart working in quanto non più sperimentale. Ci auguriamo che il confronto, che è ripreso nei giorni scorsi, possa portare a tale importante risultato”, conclude Carlomagno.

L’Ufficio Stampa CSE

Notiziario FLP n.20