Autocertificazione bonus 200 euro

FLP scrive al Ministro della P.A. e lo invita a chiarire

Con il cedolino di luglio, pensionati, lavoratori dipendenti e altre categorie di soggetti con reddito 2021 al di sotto dei 35mila euro, dovranno percepire un’indennità una tantum, il c.d. “bonus di 200 euro”, con un costo complessivo per lo Stato di 6,5 miliardi interamente coperti dall’aumento della tassa sugli extra profitti dell’energia, che passa dal 10 al 25%.

Lo stabiliscono gli artt. 31 (lavoratori dipendenti) e 32 (pensionati e altre categorie) del D.L. 17.05.2022, n. 50 (c.d. “decreto aiuti”), che reca una serie di misure contro l’inflazione che sta crescendo (l’ultimo dato di aprile 2022 ha registrato una crescita stimata al 6% su base annua) e contro il caro bollette per famiglie e imprese.

Come FLP siamo critici rispetto alla misura adottata dal Governo che appare assolutamente insufficiente rispetto alla perdita del potere di acquisto di salari, stipendi e pensione per effetto dell’aumento esponenziale dell’inflazione sui prezzi energetici e su tutti i principali beni di consumo. Una somma, quella stanziata una tantum, ancora più insufficiente tenuto conto che i contratti (quelli al momento rinnovati e di fatto già scaduti) hanno utilizzato come metodo di calcolo tassi di inflazione del triennio precedente e quindi assolutamente sottostimati.

Inoltre, oltre che risibile, la somma non tiene conto dei principio della progressività e del diverso impoverimento delle lavoratrici e dei lavoratori anche con riferimento ai carichi di famiglia.

Per i lavoratori dipendenti, l’erogazione del “bonus 200 euro” spetta al datore di lavoro, il quale, in base al disposto del già richiamato art. 31 del D.L. 50, dovrà riconoscerla “in via automatica, previa dichiarazione del lavoratore di non essere titolare delle prestazioni di cui all’art. 32, commi 1 e 18”. Dunque, il lavoratore dovrà autocertificare di non essere percettore di prestazioni pensionistiche (o di accompagnamento alla pensione), di quelle legate al reddito di cittadinanza e di altre prestazioni erogate dall’INPS (assegno di disoccupazione Naspi o DisColl), che in quanto tali hanno già diritto al bonus che sarà loro attribuito direttamente dall’Istituto previdenziale.

Per quanto attiene al lavoro dipendente pubblico, invece, da molte parti si è ritenuto che NoiPA (o analoghi Uffici competenti di altre Amministrazioni pubbliche) possano erogare in via automatica con il cedolino di luglio p.v. l’indennità una tantum senza alcuna previa autocertificazione, atteso che la stessa è per decreto attribuita al singolo dipendente pubblico in possesso del requisito reddituale richiesto (sotto i 35mila euro) e che le eventuali prestazioni aggiuntive che dovessero escluderne l’attribuzione sono già note alla P.A. in quanto tutte rintracciabili all’interno delle banche dati dell’INPS.

La conferma di questa opinione è indirettamente venuta dal Dipartimento della Funzione Pubblica e dalle stesse Amministrazioni Pubbliche che, sul punto, successivamente alla pubblicazione del D.L. 50 in Gazzetta Ufficiale non hanno detto o scritto alcunché (nessuna circolare; nessuna news sui siti istituzionali; nessuna predisposizione di modelli di autocertificazione; infine, nessuna indicazione in ordine agli uffici destinatari delle autocertificazioni, etc.), confermando così, indirettamente, l’idea sulla attribuzione in via automatica con i cedolini di luglio del bonus 200 euro ai dipendenti delle Amministrazioni pubbliche senza previa autocertificazione.

Come FLP continuiamo a pensarla così, ma, recependo comunque alcune preoccupate sollecitazioni che ci stanno pervenendo da lavoratrici e lavoratori, siamo intervenuti direttamente presso il Ministro della Pubblica Amministrazione chiedendo che si pronunci con urgenza al riguardo e, nel caso, dia chiarimenti e/o urgenti indicazioni di carattere operativo.

La Segreteria Generale FLP

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