Firmata in ARAN la preintesa sui comparti e aree di contrattazione
Con la certificazione della rappresentatività, prevista entro ottobre, si apre la stagione contrattuale 2025/2027
Il 17 giugno, presso l’ARAN, le Confederazioni rappresentative dei Comparti e delle Aree del pubblico impiego hanno sottoscritto la pre-intesa che conferma, anche per il triennio contrattuale 2025–2027, l’attuale articolazione dei comparti di contrattazione.
Tale adempimento, insieme alla certificazione della rappresentatività — che scaturisce dalla rilevazione delle deleghe al 31 dicembre 2024 e dei voti alle elezioni RSU tenutesi nell’aprile 2025 — costituisce la premessa indispensabile per l’avvio formale della nuova stagione contrattuale.
La FLP, per il tramite delle Confederazioni CSE e CGS, è fortemente impegnata a garantire il completamento della procedura di certificazione entro il mese di ottobre 2025, per avviare concretamente la stagione dei rinnovi contrattuali per il triennio 2025/2027.
Come già denunciato dalla nostra Organizzazione, l’attuale quadro normativo — frutto del differimento al 2022 delle elezioni RSU originariamente previste per il 2021, a causa della pandemia — determina uno sfasamento strutturale tra il ciclo contrattuale e quello elettorale, impedendo di fatto l’apertura dei tavoli negoziali nei tempi ordinari, nonostante l’avvenuto stanziamento delle risorse nella legge di bilancio 2025.
Per tale motivo, abbiamo chiesto con forza un intervento legislativo che consenta, già a partire dai prossimi rinnovi, di riallineare stabilmente la tempistica delle elezioni RSU al triennio contrattuale, evitando così i ritardi inaccettabili, oggi evidenti, per avviare i negoziati per i rinnovi.
Nel frattempo, la FLP è impegnata in ARAN in un’azione di pressing costante per accelerare le operazioni di certificazione dei voti e delle deleghe sindacali, per scongiurare pratiche dilatorie che potrebbero essere messe in campo da parte di quelle confederazioni che, non avendo firmato a tutt’oggi i CCNL delle Funzioni centrali e della Sanità, sembrano non avere alcun interesse ad aprire le trattative per il rinnovo 2025–2027.
Una posizione, ove confermata, che vedrebbe, per la prima volta nella storia, parte del fronte sindacale osteggiare e tentare di ritardare l’avvio delle trattative per i rinnovi contrattuali, frapponendo ostacoli burocratici o ostruzionismi formali all’attivazione del confronto negoziale.
Per questo la FLP ha formalmente chiesto al Ministro Zangrillo di predisporre al più presto l’Atto di Indirizzo all’Aran per il rinnovo dei contratti 2025/2027, così da garantire l’apertura dei tavoli negoziali immediatamente dopo la certificazione della rappresentatività e quindi al massimo entro il mese di ottobre 2025.
Le risorse stanziate dal Governo per il prossimo triennio ammontano a 11 miliardi di euro. Una cifra che riteniamo insufficiente e che andrà necessariamente incrementata a partire dalla prossima legge di bilancio, ma che consente già oggi di avviare il negoziato.
Il CCNL 2025–2027 dovrà infatti intervenire e modificare numerosi aspetti dell’ordinamento professionale, dell’inquadramento del personale e dei meccanismi di progressione sia all’interno che tra le aree, e rendere finalmente operativa l’Area delle Elevate Professionalità nelle Funzioni centrali, oggi ancora inattuata, attraverso l’individuazione di organici adeguati (e non come oggi assenti o irrisori), e l’attivazione di procedure interne riservate, anche in deroga, capaci di valorizzare le attività e le funzioni effettivamente svolte.
Andranno inoltre implementati e valorizzati i percorsi di formazione, migliorati gli istituti del lavoro agile e da remoto, eliminate le disparità in materia di salute e sicurezza e l’inaccettabile tassa sulla salute relativa alla decurtazione delle indennità di amministrazioni in caso di malattia.
Questo rinnovo contrattuale dovrà anche affrontare, mediante adeguati interventi normativi, le seguenti criticità:
– l’inaccettabile taglio ai FRD delle Amministrazioni,
– la rivalutazione del valore dei buoni pasto,
– il finanziamento strutturale del welfare aziendale,
– la defiscalizzazione del salario accessorio.
Non c’è tempo da perdere.
Il percorso sarà complesso, le interlocuzioni numerose, ma è proprio nella fase contrattuale che si misurano la volontà delle controparti e la capacità del sindacato di ottenere risultati concreti per i lavoratori.
Su questo, e per questo, continuerà come sempre il nostro impegno.