La FLP chiede il ripristino del lavoro agile emergenziale

nella Pubblica Amministrazione

Preoccupante l’emergenza sanitaria da variante Omicron. Una misura necessaria per salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori, degli utenti e del Paese

L’accelerazione esponenziale della ripresa dei contagi da Covid 19, dovuta anche dal diffondersi della nuova variante Omicron, sta comportando l’adozione da parte del Governo di una serie di provvedimenti mirati a evitare gli assembramenti, ripristinare misure di prevenzione e sicurezza sui mezzi pubblici, come l’obbligo di indossare mascherine FP2, unitamente alla decisione di ridurre i tempi di validità del green pass, al fine di accelerare la somministrazione delle dosi booster del vaccino.

Con il DL n. 221 del 24 dicembre 2021 il Governo  è intervenuto prorogando lo stato di emergenza sino al 31 marzo 2022, garantendo  nei settori del mondo del lavoro privato il mantenimento delle modalità semplificate per il lavoro agile, che resta confermato come modalità di prevenzione dei contagi.

Lo stesso, incredibilmente, non è invece avvenuto per il lavoro pubblico che, a seguito dell’affrettata e inopinata emanazione prima del DPCM del 23 settembre 2021 e poi del DM 8 ottobre 2021, ha portato al rientro in presenza della maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori delle  Pubbliche Amministrazioni, nonostante la norma prevedesse già allora il mantenimento dello stato di emergenza sino al 31 dicembre 2021.

Eppure nei lunghi mesi del lockdown il lavoro agile emergenziale si era dimostrato non solo decisivo nel contenere i contagi, ma aveva permesso alle Amministrazioni di continuare ad erogare con efficacia tutte quelle prestazioni e quei servizi necessari a fronteggiare anche economicamente e socialmente gli effetti della pandemia.

Gli effetti di tale decisione, fortemente contrastata dalla FLP, già ingiustificata in un periodo in cui evidentemente il Governo riteneva, erroneamente, superata la fase critica, rischiano ora di aggravare seriamente il quadro sanitario, a causa dell’utilizzo  massiccio  dei mezzi  pubblici che vengono utilizzati giornalmente per raggiungere i luoghi di lavoro, i ripetuti contatti con l’utenza, la permanenza per molte ore all’interno degli Uffici in condizioni di affollamento e di assembramento.

Ogni giorno che passa aumentano esponenzialmente le segnalazioni di positività che pervengono dagli Uffici con chiusure degli stessi per sanificazioni e conseguente obbligo di quarantena per tutti coloro che sono stati a contatto con i positivi.

Non vi è quindi un minuto da perdere.

In gran parte dei Paesi dell’Unione Europea, negli Stati Uniti,  il lavoro agile è stato in questi giorni fortemente implementato e raccomandato come misura fondamentale per affrontare questa nuova ripresa della pandemia e anche in Italia sono numerose le voci di esperti, virologi e anche di autorevoli esponenti del Governo come i Sottosegretari alla Salute Sileri e Costa, che auspicano una decisione in tal senso.

In una situazione come quella attuale non è in alcun modo sostenibile l’approccio ideologico e del tutto conservatore  che questo Governo, colpevolmente, ha assunto nei confronti di una modalità di svolgimento della prestazione lavorativa  non solo innovativa e capace di conciliare i tempi vita-lavoro,  ma anche necessaria per affrontare meglio  gli effetti di un’emergenza sanitaria ancora da superare.

Per questi motivi, in data odierna la FLP, con la nota allegata al presente notiziario, ha sollecitato il Presidente del Consiglio Draghi, i Ministri Speranza e Brunetta e il Coordinatore del CTS  Locatelli a ripristinare da subito il lavoro agile emergenziale nelle Pubbliche Amministrazioni, superando i vincoli oggi esistenti che prevedono la necessità della stipula dell’accordo individuale, forme restrittive e burocratiche di concessione del lavoro agile anche al personale fragile, e lo strampalato  concetto di prevalenza del lavoro in presenza che applicato in tutte le Amministrazioni ha portato ad un sostanziale azzeramento del lavoro agile.

E nel caso non dovessero emergere immediate soluzioni, interesseremo tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione, che in questi giorni abbiamo visto impegnate a cimentarsi, in occasione dell’approvazione della legge di bilancio 2022, anche su materie non propriamente centrali per il futuro del Paese, quanto piuttosto rispondere  alla vecchia logica degli interventi spot e delle mance, affinchè si assumano le loro responsabilità  su una questione tanto importante per la sicurezza e la salute.


La Segreteria generale

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