LE PROPOSTE FLP PER IL RINNOVO DEI CONTRATTI


Il diritto al rinnovo e l’adozione di scelte ineludibili per valorizzare il lavoro pubblico
e modernizzare le nostre Amministrazioni non possono essere messi in discussione per lo sciopero indetto da Cgil, Cisl e Uil.

 Con il notiziario n. 43 abbiamo espresso le nostre valutazioni critiche sulle misure in materia di lavoro pubblico contenute nel disegno di legge di bilancio 2021, approvato dal Consiglio dei Ministri e ora all’esame del Parlamento.

Pertanto, abbiamo richiesto la ripresa del confronto con la Ministra Dadone e contestualmente interessato le Commissioni parlamentari impegnate nel lavoro di esame del disegno di legge di bilancio 2021 per illustrare le nostre proposte di modifica.

Purtroppo, come era prevedibile, la proclamazione dello sciopero da parte di CGIL, CISL e UIL  per il prossimo 9 dicembre, ha reso questo percorso più accidentato e difficile, dando fiato non solo alle posizioni di chi lo ritiene intempestivo e non motivato, ma anche a tutti quei portatori di specifici e ben individuati interessi,  che vogliono approfittare di questo scivolone di una parte del fronte sindacale, per rilanciare le politiche di smantellamento del lavoro pubblico, di ridimensionamento dei diritti, di nuove privatizzazioni, mettendo in discussione il ruolo, la funzione, la dignità e la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno dimostrato, ancora una volta, durante questa tragica pandemia, di essere la spina dorsale del Paese.

Non discutiamo il diritto allo sciopero, che rispettiamo, anche se in questo momento non lo riteniamo opportuno, per la necessità di non far mancare neanche per un giorno i servizi e le prestazioni rese dalle Pubbliche Amministrazioni, ai cittadini e alle imprese, in questo grave periodo di emergenza sanitaria  ed economica, i cui riflessi sono ancora incalcolabili.

La FLP è il sindacato che, non solo ha rivendicato il diritto al rinnovo dei contratti pubblici, ma è anche l’unico, che le con proprie iniziative giurisdizionali, ha ottenuto la sentenza n. 178/2015  della Corte Costituzionale che ha cancellato il reiterato blocco del rinnovo dei contratti pubblici protrattosi per oltre 10 anni.

Nessuno più di noi, quindi, ha le carte in regola per rivendicare con forza il rinnovo dei contratti, scaduti a dicembre 2018.

E lo stiamo facendo in questa occasione, sia sollecitando l’Aran all’esame della nostra proposta per un nuovo ordinamento professionale (diritto alla carriera e nuovi profili professionali) e per una moderna organizzazione del lavoro e dei processi, sia incalzando il Governo e il Parlamento ad adottare tutte quelle misure legislative necessarie a superare gli attuali vincoli economici e normativi che ci impediscono di andare in tale direzione.

Quattro sono le direttrici delle nostre proposte alla Ministra Dadone e alle Commissioni Parlamentari, che vanno di pari passo con la richiesta di un ulteriore adeguamento delle risorse stanziate per il triennio 2019-2021:

SUPERAMENTO DEL TETTO MASSIMO PREDEFINITO DEI FONDI RISORSE DECENTRATE

La FLP ha chiesto di abrogare le norme che prevedono il divieto di superamento dell’entità delle risorse dei Fondi Risorse Decentrate delle singole Amministrazioni, già nelle disponibilità delle stesse, e quindi senza aggravio per il bilancio dello stato, rispetto a quelle predeterminate e cristallizzate negli anni precedenti (2015/2016). Ciò al fine di poter implementare gli istituti della produttività collettiva e individuale, valorizzare le posizioni organizzative e di responsabilità, permettere il dispiegarsi delle progressioni economiche e il riconoscimento del merito.

SUPERAMENTO DELLA TRANSITORIETA’ DELLA NORMA SUI PASSAGGI TRA LE AREE

È necessario che venga portata a regime la possibilità per le Amministrazioni, ora limitata e adottata in via sperimentale per un triennio, poi prorogato sino al 31.12.2021, di prevedere procedure concorsuali di passaggio tra le aree. Chiediamo anche di derogare per il personale in servizio al possesso del titolo di studio previsto per l’accesso dall’esterno, valorizzando quello immediatamente inferiore, riconoscendo all’esperienza professionale e alla formazione conseguita, il valore di credito formativo, e chiediamo inoltre l’aumento della percentuale riservata agli accessi dall’interno all’area superiore dal 30 al 50 per cento.

DELEGIFICAZIONE DELLE MATERIE RELATIVE ALL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

La FLP ha chiesto di abrogare quelle norme che negli ultimi anni hanno riservato alla legge tutti i provvedimenti legati all’organizzazione del lavoro, ingessando ogni azione di semplificazione e di miglioramento organizzativo che oggi resta unicamente nella disponibilità della dirigenza e della burocrazia.

PIENA ESIGIBILITA’ DELLA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA

La FLP rivendica la necessità di definire la portata dei controlli agli accordi sottoscritti in sede di contrattazione integrativa riservandola alla correttezza del rispetto dei vincoli economici e delle disposizioni previste nei Contratti collettivi nazionali. Ciò in quanto gli Uffici dell’IGOP e della Funzione Pubblica entrano nel merito delle scelte delle parti contraenti, esulando dalle proprie specifiche competenze, o fornendo interpretazioni di parte che non trovano fondamento nei CCNL e nelle stesse norme. Questo provoca ritardi nella stipula dei Contratti integrativi, lunghissimi tempi di certificazione, ostacoli all’utilizzo delle risorse, vanificando il ruolo e gli ambiti della contrattazione integrativa.

Queste sono solo alcune parziali proposte necessarie per poter iniziare un percorso capace di permettere la stipula di un contratto dignitoso.

Ma vi è anche un orizzonte più ampio.

Le risorse del recovery fund, e quelle contenute nella legge di bilancio,  possono e debbono essere l’occasione per un concreto rilancio delle azioni e delle attività delle nostre Amministrazioni, per decenni governate solo dalla logica dei sacrifici e della riduzione dei costi,  che hanno portato a situazioni ormai ingestibili in termini di organici e di ricambio generazionale, di riconoscimento delle professionalità e delle carriere, di investimenti tecnologici e infrastrutturali, di digitalizzazione dei processi e di formazione degli addetti.

Pertanto il rinnovo dei contratti di lavoro diventa un pezzo importante nella strategia di rinnovamento e di rilancio economico e sociale del Paese.

Con questa convinzione continueremo a portare le nostre idee e il nostro contributo a tutti i livelli, senza fare sconti a nessuno, coinvolgendo da un lato i lavoratori, il cui impegno permette ogni giorno, in situazioni precarie, di rispondere alle richieste e alle aspettative dei cittadini e del Paese, e dall’altro, promuovendo alleanze con tutte le forze sane e avvedute, consapevoli dell’importanza e del ruolo che deve avere la nostra Pubblica Amministrazione.

Immaginiamo che anche Cgil, Cisl e Uil si stiano rendendo conto dell’inopportunità della scelta operata e confidiamo che possano decidere di ricostituire un’unitarietà di azione sindacale per raggiungere gli obiettivi comuni nell’interesse dei lavoratori pubblici e del Paese.

                                                                                                                                          LA SEGRETERIA GENERALE

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