L’ITALIA E L’ELOGIO DELL’INCOMPETENZA:

DAI SUPERMANAGER CHE NON PAGANO PER I PROPRI ERRORI

AGLI INTELLETTUALI E DOCENTI UNIVERSITARI ALLINEATI AL POTERE.

MARCO TRAVAGLIO, TOMASO MONTANARI E MARCO CARLOMAGNO SUL PALCO DELLA QUINTA EDIZIONE DI NOBÍLITA, IL FESTIVAL DELLA CULTURA DEL LAVORO

 (Imola, 19 maggio 2022) – Nel Paese dei supermanager, dalla politica alle aziende gli errori non hanno mai un responsabile. L’Italia è il paese dove i leader non sanno fare i conti con le conseguenze delle loro scelte e delle loro azioni. Anche davanti alla resa dei conti, difficilmente assistiamo al classico gesto di chi dovrebbe lasciare chiedendo scusa, cioè le dimissioni. Nel Paese delle competenze ricercate a tutti i costi, di fatto stiamo assistendo alla vittoria delle incompetenze quasi fosse un vanto.

Il panel “Elogio dell’incompetenza” è tra i più attesi della quinta edizione di Nobìlita, il festival della cultura del lavoro che torna a Imola per il secondo anno: sul palco, moderati da Frediano Finucci (Responsabile Economia ed Esteri del tg di La7 e conduttore di Omnibus), prenderanno voce gli interventi di: Marco Travaglio (Direttore Il Fatto quotidiano), Tomaso Montanari (Rettore Università per Stranieri di Siena e Storico dell’arte), Antonio Maffei (Direttore ITS Meccanica Lanciano), Elisabetta Bracci (Docente e Manager per l’innovazione aperta e la trasformazione digitale) e Marco Carlomagno (Segretario generale FLP Federazione Lavori Pubblici).

Proprio il Rettore Tomaso Montanari, che a Imola sarà protagonista anche di un monologo dal titolo “Guerra e pace” – quei monologhi che a Nobìlita vengono chiamati JobX, 20 minuti ispirazionali –  interviene già prima del festival sul tema dell’incompetenza guardando all’attualità del nostro Paese e senza troppi giri di parole: «Negli Stati Uniti della fine degli anni Ottanta, mentre si tiravano le disastrose somme dell’amministrazione Reagan, Russell Jacoby scrisse un libro (The Last Intellectuals, New York 1987) in cui constatava che la sparizione degli intellettuali non specialisti lasciava il campo alla «fitta schiera dei docenti universitari, inamidati e incapaci di esprimersi al di fuori del loro gergo, ai quali la società non presta alcuna attenzione». È esattamente questo il tipo di intellettuali gradito ai potenti dell’Italia di oggi. Ebbene, non dobbiamo accontentarli».

Anche Marco Carlomagno anticipa già qui la posizione che terrà sul palco del festival 2022: “Il vero problema dell’Italia? I manager incapaci. L’incapacità di comprendere la necessità di superare paradigmi obsoleti è comune purtroppo a troppi “manager” del pubblico e del privato. Stiamo vivendo una pandemia globale, migliaia di posti di lavoro verranno spazzati via, interi settori sono in crisi e qual è la ricetta magica di alcuni sagaci manager italiani? Far tornare i dipendenti in ufficio per controllarli, perché molti manager italiani non sanno gestire le risorse. È in atto una rivoluzione digitale e molti non se ne rendono conto. Abbiamo bisogno di manager visionari, abbiamo bisogno di meno controlli e più gestione. Il problema non è avere più o meno smartworking ma di sicuro avere più smartleader”, ha dichiarato il Segretario generale FLP.

Prima ancora che una “rivoluzione digitale”, ne serve una culturale. In un Paese fatto soprattutto di piccole e medie imprese, il padre-padrone che deve vedere i propri “sudditi” e disporne del tempo, è ancora il modello principale.

Purtroppo spesso esteso alla “cultura” manageriale delle grandi imprese.

La trasformazione digitale riguarda meno la tecnologia e più le persone e, quando i leader pensano di investire in tecnologia, dovrebbero prima pensare a investire nelle persone che possano rendere utile quella tecnologia.

Il cambiamento ha bisogno di una spinta dal basso ma questa classe dirigente non riesce a capirlo da sola: occorre una forte azione sinergica tra professionisti del pubblico e del privato per spingere in questa direzione”, conclude Carlomagno.

Appuntamento in unica data per martedì 24 maggio all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, dalle 10 alle 18.30 (ingresso solo con prenotazione obbligatoria del biglietto: www.nobilitafestival.com).

Oltre 30 relatori, attualità, libri, monologhi ispirazionali, dibattiti: Nobìlita non è un congresso né un convegno ma la conferma che si può parlare seriamente di lavoro anche con uno stile informale, aperto a tutta la cittadinanza, libero.

Il festival è organizzato ogni anno da FiordiRisorse – la business community premiata nel 2008 da LinkedIn come “Best practice italiana” a cui aderiscono in oltre 8.000 tra manager, liberi professionisti e aziende per condividere competenze e networking di alto livello – e SenzaFiltro – il giornale della cultura del lavoro, edito da FiordiRisorse. Comune e Autodromo di Imola hanno rinnovato la piena adesione supportando pienamente il progetto e anche per questa edizione il festival avrà il patrocinio della Regione Emilia Romagna e dell’Ordine dei giornalisti Emilia Romagna con riconoscimento dei crediti formativi.

I temi portanti degli altri panel 2022 sul palco saranno: “LAVORARE CON IL NEMICO”, partendo dall’attualità della guerra in Ucraina fino ai conflitti interculturali nei luoghi di lavoro, “I COSTI INVISIBILI DEL DIGITALE”, per dibattere su tutto quello che non si dice mai legato all’impatto economico, sociale e ambientale della vita votata a innovazione e tecnologia e, infine, “GRANDI DIMISSIONI, GRANDI SENTIMENTI”, una chiusura dl festival dedicata alle trasformazioni personali e alle motivazioni collettive in tema di scelte di vita e di lavoro.

I JobX del 2022, cioè i monologhi ispirazionali di 20 minuti affidati a figure note dal panorama nazionale, saranno affidati a Mario Tozzi – il suo intervento dal titolo Lavorare per il pianeta – e, appunto, a Tomaso Montanari Guerra e Pace sarà il cuore del suo contributo dal palco dell’Autodromo.


NOBÌLITA FESTIVAL

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Lara Mariani

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