PRATICHIAMO LA DEMOCRAZIA, METTIAMOCI LA FACCIA E RISPEDIAMO QUESTO PESSIMO CONTRATTO AI MITTENTI!

1 Feb 2018 - Notiziari FLP, Slider

Viste le finte consultazioni dei lavoratori che si stanno svolgendo in questi giorni, raccogliamo il nostro dissenso di lavoratori firmando una diffida e recapitiamoglielo

Non in nostro nome! I firmatari della preintesa contrattuale del 23 dicembre sanno già che non possono firmare il contratto definitivo a nome della maggioranza dei lavoratori, che hanno compreso in tutta la sua pericolosità e ritengono pessimo un contratto che CGIL, CISL, UIL, UNSA (e forse Intesa) si avviano a firmare comunque.

Infatti, dopo settimane di latitanza, sono iniziate qua e là sparute forme di (finta) consultazione dei lavoratori, che si tengono spesso nelle sedi sindacali o in sedi esterne (e lontane) dagli uffici, in modo da scoraggiare la partecipazione, o in modo semiclandestino o ancora presentandosi ai lavoratori già con la scusa pronta, la quale solitamente è: “SI, non è il massimo, ma questo siamo riusciti ad ottenere. Accontentatevi, è meglio di niente”.

Ebbene, noi non abbiamo alcuna voglia di accontentarci, dopo oltre otto anni di blocco contrattuale meritavamo aumenti degni di questo nome e riconoscimenti maggiori del nostro lavoro e della nostra professionalità anziché rinvii e compressione dei nostri diritti, anche costituzionali.

D’altronde, non per caso, le forme di consultazione di cui parlavamo si stanno svolgendo senza l’ombra di un’urna nella quale infilare una scheda ed esprimere il proprio voto e, nella maggior parte dei casi, senza nemmeno una votazione, perché hanno paura di “andare sotto” anche davanti ad assemblee di pochi intimi.

In verità stanno aspettando soltanto, stancamente, che la Corte dei Conti dia il via libera in modo da interrompere anche questo simulacro di consultazione e procedere all’atto irrevocabile, la firma del contratto definitivo.

Che abbiano compreso perfettamente di aver firmato un pessimo contratto è certo, tanto che alle contestazioni dei sindacati che non lo hanno firmato non rispondono mai nel

merito, ma con volantini nei quali cercano solo di delegittimare l’interlocutore, scrivendo che tanto firmerà dopo, che tanto ha firmato di peggio e altre fantasie che esistono solo nella loro immaginazione.

E allora diamogliela noi lavoratori una prova di democrazia, mettiamoci la faccia, il nome il cognome e la firma e dimostriamo loro con i fatti che il loro contratto è pessimo e non lo vogliamo!

 Allegato a questo notiziario troverete un modulo con il quale raccogliere ufficio per ufficio le firme, con tanto di nomi e cognomi, perché loro le consultazioni le fanno senza pubblicare numeri (che non hanno) mentre noi, i lavoratori pubblici, la nostra indignazione la vogliamo esprimere a viso aperto!

C’è poco tempo e non sappiamo se servirà, ma pensiamo che come lavoratori pubblici non possiamo esimerci dal dimostrare che noi la democrazia la vogliamo praticare nella realtà e non a chiacchiere. Se vorranno far finta di niente, se firmeranno lo stesso, devono almeno sapere che non potranno farlo in nostro nome!

                                                                               La Segreteria Generale FLP

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