PRESENTATI 5 RICORSI PILOTA NEI TRIBUNALI ITALIANI RIENTRANTI NELLE INIZIATIVE GIURISDIZIONALI FINALIZZATE ALL’OTTENIMENTO DI UN INDENNIZZO PER I MANCATI RINNOVI CONTRATTUALI

17 Giu 2017 - Notiziari CGS

Ci è giunta nei giorni scorsi la seguente comunicazione da parte dei legali che avevano presentato il ricorso alla CEDU per ottenere l’indennizzo per i mancati rinnovi contrat-tuali per il periodo 2010 – 2015:

[button color=”” size=”” type=”square” target=”” link=””]c.a. segreteria CGS
Si comunica che i cinque “ricorsi pilota” sono stati depositati telematicamente presso i Tribunali di Roma, Napoli, Firenze, Ravenna e Foggia. Il tribunale di Ravenna ha fissato già la data dell’udienza per il giorno 14 dicembre 2017 e quello di Foggia per il giorno 16 novembre 2017.
Con i miei migliori saluti
Avv. Stefano Viti [/button]
Come era stato promesso e garantito a tutti i ricorrenti, la CGS sta proseguendo nella sua azione finalizzata a far ottenere ai lavoratori che hanno aderito all’iniziativa del “ricorso alla CEDU” un indennizzo per i mancati rinnovi contrattuali per il periodo 2010 – 2015 (fino al 30 luglio 2015).
Con questi ricorsi, oltre a formulare le medesime istanze proposte nel ricorso dinanzi la CEDU (la richiesta dell’equo indennizzo per i mancati rinnovi contrattuali) si chiede anche la remissione del giudizio alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per violazione, non solo dei principi costituzionali richiamati dalla Consulta nella sentenza di giugno 2015, ma anche della Carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori adottata nel 1989, le cui disposizioni sono state riprese dal Trattato di Lisbona (art. 151 TFUE) e dalla Carta dei diritti fondamentali UE e sono pertanto direttamente vincolanti per ciascuno Stato membro, ex art. 6 del TFUE.
L’obiettivo è quello di riportare – tramite le decisioni che emetteranno i giudici italiani – la questione della richiesta dell’indennizzo dinanzi alla stessa CEDU o alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, a meno che sia uno stesso giudice italiano a riconoscere il diritto all’indennizzo disapplicando la sentenza della Corte Costituzionale in quanto contraria alle sovraordinate norme europee (ipotesi poco probabile ma non impossibile).
Via Salaria, 44 – 00198 ROMA TEL: 06-8845095 – FAX: 06 84241481 – PEC: confgensind@pec.it
L’avvio di queste ulteriori azioni giudiziarie, benché basato (per ora) su ricorsi pilo-ta, è ovviamente propedeutico e strumentale a riaprire, per tutti coloro che hanno già aderito alla nostra iniziativa del ricorso alla CEDU, la possibilità di rivendicare nei tribunali la richiesta dell’indennizzo (se le decisioni che verranno nel frattempo adot-tate dai giudici favoriranno tale possibilità). Concludiamo l’informativa ribadendo che se oggi si riparla di riapertura della contratta-zione nel pubblico impiego lo si deve alla FLP, una delle organizzazioni aderenti alla CGS, che ha portato e vinto il ricorso davanti alla Corte Costituzionale facendo dichiara-re illegittimo il blocco contrattuale. Roma, 25 giugno 2017

La Segreteria generale CGS
Scarica il comunicato stampa in pdf


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