Pronto lo schema DI DM sul rientro in presenza negli uffici pubblici

Da una prima lettura dello schema di DM, ora all’esame del CTS e della Conferenza unificata, emergono numerose criticità, da noi come FLP puntualmente evidenziate nei giorni scorsi, che ove confermate nel testo definitivo, porterebbero a un sostanziale azzeramento del lavoro agile nelle Amministrazioni, vanificando tutte le esperienze e le best practices che in questi mesi hanno permesso di migliorare i processi e l’organizzazione dei servizi  rendendoli più moderni e digitalizzati.

<<Nonostante viga lo stato di emergenza sino al 31 dicembre 2021 Brunetta, pur di giustificare una misura che è dettata solo dal suo innato ostracismo nei confronti del lavoro agile, e dal suo notorio pregiudizio nei confronti del lavoro pubblico, dichiara superata ogni forma di prevenzione e sicurezza, nonostante permangano numerose criticità a partire dall’afflusso dell’utenza negli Uffici, dimentica i lavoratori fragili e i caregiver, rimanda l’emanazione delle linee guida in merito alle modalità di controllo sulla controversa decisione di obbligo del green pass,  perchè per lui le lavoratrici e i  lavoratori pubblici continuano ad essere fannulloni, condizione che nella sua visione, verrebbe alimentata dalle moderne forme di lavoro a distanza>> dichiara Marco Carlomagno, segretario generale FLP.

Un DM pasticciato e contraddittorio, che limita le prerogative sindacali su materie tanto importanti, riservandole solo ad alcuni ristretti ambiti in sede di confronto con le Amministrazioni e, nell’astrattezza e generalità di alcune disposizioni,  mira unicamente a far passare il suo messaggio del “tutti in Ufficio”, supportandolo con motivazioni assolutamente ingiustificate, propagandistiche e troppe volte viste, del recupero dell’arretrato.

Prosegue Carlomagno << la nostra PA, il nostro Paese, le sfide che ci attendono, meritano un Ministro della Pubblica amministrazione che sia in grado di modernizzare e innovare, di valorizzare il lavoro pubblico e riconoscerne le qualità, di incentivare la partecipazione e migliorare il benessere organizzativo>>.

Non certo di oscuri ritorni al passato, di stagioni basate sulla delegittimazione e sul pregiudizio, che hanno giustificato solo esternalizzazioni selvagge, privatizzazioni, indebolimento delle strutture che ancora oggi paghiamo.

<<E Brunetta, nonostante la contradditorietà di alcune sue affermazioni e il tentativo  di dichiararsi cambiato, a noi appare invece, purtroppo, sempre lo stesso>> conclude Carlomagno.

Roma, 1 ottobre 2021

                                                                                                                     L’Ufficio stampa

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